Palombari d’alpeggio, nasce in un finale di stagione insolitamente caldo e soleggiato. Un Settembre, come non si vedeva da tempo, da queste parti.
Pare quasi che l’estate non voglia lasciare spazio alle terse giornate di ottobre, ai colori autunnali, alle tinte accese del foliagee nei boschi, alla luce brillante che si prepara a smorzare d’intensità mescolandosi nel periodo delle prime nebbie.
In questo scenario, le immersioni a cui il titolo e l’incipit di questo blog fanno riferimento, paiono se non doverose, quantomeno opportune o, se si vuole, ben contestualizzate.
È però il sottotitolo Generatore di viandanze che, nelle intenzioni di chi scrive, dovrebbe destare qualche curiosità aggiuntiva.
Viandanza è un’interessante neologismo coniato dal poeta e scrittore triestino Luigi Nacci.
E’ un termine “felice”, che richiama la Via, che ha una assonanza (voluta e cercata) con il termine Danza e nel suo essere un termine composito di due distinti elementi, ne richiama o riassume in se un terzo; Viandante.
Il Viandate è colui che cammina per scoprire gli aspetti meno evidenti; è una persona che desidera percorre un Cammino, senza dedicarsi a null’altro che all’Essere, nel fluire del Tempo.
Chi pratica Viandanza ambisce attraversare un tratto di mondo (lungo o breve che sia non ha importanza), senza la preoccupazione di tabelle, tempi di marcia, di tappe, destinazioni o di eccessivi elementi organizzativi e pianificati, che tendono a trasformare l’attraversamento di un territorio, in una performance pseudo sportiva.
Qui su Palombari d’alpeggio, troveranno spazio, i resoconti di questi momenti generativi, nella speranza che restituiscano due cose: un senso di inquietudine a perseverare in una condizione di sedentarietà; la sensazione scomoda e di irregolarità, che induca a muoversi. Infine l’interesse, la curiosità, il desiderio a spostare il proprio baricentro in avanti, cosi da ottenere lo slancio per fare il primo passo, i secondo, il terzo … e andare…